Comunicazioni

26/06/2009 -
COMUNICATO STAMPA INCONTRO ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI ED ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI CROTONE E DIREZIONE STRATEGICA ASP - CROTONE
 

Effetti della L.R. 345 del 30/04/09 (Piano economico regionale di rientro) sulla capacità di poter rispondere adeguatamente alla domanda di salute dei cittadini della provincia di Crotone.

 

L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Crotone, profondamente preoccupato per le gravi ripercussioni conseguenti all’applicazione della L.R. 345 del 30.04.09, ha chiesto un incontro con la Dirigenza dell’ASP della nostra provincia, che si è tenuto nei giorni scorsi presso la sede dello stesso Ordine. Nelle premesse il Presidente dell’Ordine, dott. Enrico Ciliberto, ha sottolineato che tale nuovo e fosco scenario diventa per la nostra provincia definitivamente devastante, considerato che si inserisce in un quadro di politica sanitaria regionale che ha espresso per questo territorio una decisa e determinata volontà di marginalizzazione, con il risultato di limitare fortemente le capacità di tutela della salute della cittadinanza e con gravi ricadute sulla dignità e professionalità degli operatori sanitari.

In considerazione dell’importanza vitale dei valori e delle opportunità, non ultime quelle di carattere occupazionale ed economico, che ruotano intorno al comparto sanitario, tale atteggiamento politico tende ad implementare quel generale senso di abbandono e di frustrazione che oramai, purtroppo, pervadono l’immaginario collettivo della cittadinanza, tra l’altro già disorientata e scossa per le note vicende che hanno fatto emergere gravi condizioni di rischio ambientale. Da parte della politica regionale è mancata la sensibilità che ci si attendeva ed è stata persa, ancora una volta, l’occasione per dimostrare azioni di solidarietà ed attenzione, a cominciare proprio da progetti del Piano Sanitario Regionale più adeguatamente orientati alla prevenzione, diagnosi e cura delle patologie, incluse quelle tumorali. A tal proposito l’Ordine propose a suo tempo l’istituzione di un Osservatorio-laboratorio epidemiologico ambientale a carattere regionale che correlasse lo stato di salute dei soggetti esposti con le condizioni di inquinamento e rischio dell’ambiente.

Ritornando ai temi del Piano Sanitario Regionale, l’Ordine è più volte intervenuto in materia con documenti e dibattiti pubblici e con tutti i soggetti politici interessati, fino al coinvolgimento della Conferenza dei Sindaci della Provincia. Il tavolo tecnico all’uopo istituito affidò all’Ordine il compito di redigere un dettagliato e condiviso documento, poi presentato in sede di Terza commissione regionale (Sanità).

L’attuale incontro con la Direzione Strategica dell’ASP fa seguito ad un precedente dibattito, tenutosi sempre nella nostra sede, durante il quale l’Ordine aveva presentato, in un documento articolato su 13 punti, la propria proposta di Atto aziendale, alla conclusione del quale si addicevano le motivazioni per il perseguimento del progetto della famosa “Piastra”, posta in forte discussione per limiti di fondi disponibili (il testo integrale del documento è pubblicato sul sito Web (http://www.ordinemedici.crotone.it/public/ordine/OSSERVAZIONI%20ATTO%20AZIENDALE%202009.pdf) e sul Bollettino dell’Ordine).

Le argomentazioni poste, trovando piena condivisione e convincimento da parte del Direttore generale Dott. Scuteri, indussero quest’ultimo ad intervenire presso la Regione, ottenendo un cospicuo incremento dei finanziamenti necessari alla realizzazione di un progetto sanitario, almeno in parte più adeguato alle esigenze del territorio. La nostra proposta voleva rappresentare nel complesso il tentativo di colmare, almeno in parte, le gravi deficienze poste in essere dall’impostazione del Piano Sanitario Regionale e da noi denunciate già a partire dai criteri adottati per le definizioni degli ambiti territoriali e non solo per gli aspetti più tecnici e particolari. Tali criteri, infatti, rispondendo a chiari interessi politici e non valutando contingenze orografiche, di viabilità e le naturali propensioni dei cittadini afferenti a tutta la fascia del Medio ed Alto Ionio, hanno di fatto minimizzato la vocazione ed il ruolo che, per condizioni  naturali e potenzialità già espresse, svolge il territorio crotonese, votandolo ad un isolamento senza precedenti. Tra l’altro, rispondendo ai criteri di spesa pro-capite, l’allocazione delle risorse economiche assegna a Crotone circa  244 milioni di euro, insufficienti già per la gestione ordinaria dell’esistente. Infatti, le proiezioni, visto l’andamento del primo trimestre dell’anno, ci dicono che si sforerà di almeno 24 milioni di euro, nonostante l’oculatezza della Dirigenza, costretta ad una gestione ordinaria, poste le ristrettezza delle risorse disponibili .

Purtroppo, la L.R 345 del 30.04.2009 e le consequenziali disposizioni della Direzione Strategica della nostra ASP, pongono in serio pericolo l’attuazione del programma di recente concordato che, si ribadisce, è stato implementato con i soli strumenti possibili propri di un atto aziendale, nel tentativo di colmare in parte le gravi carenze denunciate e condivise dalla stessa dirigenza. Il piano di rientro economico penalizza ancora una volta la nostra ASP, che versa in gravi condizioni di stabilizzazione di dotazioni organiche, di definizione di figure apicali in specialità cruciali, di dotazioni strumentali e tecnologiche, ferme oramai da diversi anni, e di percorsi organizzativi necessari anche per una migliore  razionalizzazione delle risorse professionali, tecnologiche ed economiche.

Si è altresì lamentato il contrasto tra l’immediatezza nell’attuazione delle misure contenitive della spesa e il ritardo nella programmazione di quelle (poche per altro) previste nel documento regionale per migliorare funzionalità ed organizzazione: linee guida per l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri, dell’accesso in Day Hospital, Day Service, PAC (Pacchetti ambulatoriali complessi), Day Surgery, istituzione dell’OBI (Osservazione breve intensiva), peraltro tutte cose anche da noi a suo tempo sollecitate. Nutriamo il sospetto che i fondi del famigerato ex Art. 20 per l’edilizia sanitaria, la messa in sicurezza delle strutture e l’aggiornamento tecnologico (quest’ultimo già finanziato con la prima trance alle tre Aziende ospedaliere di Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza) possano trovare un’ulteriore battuta di arresto, o ancor peggio altre destinazioni.

Tale non improbabile evenienza segnerebbe per Crotone l’avvio di una pericolosa paralisi delle attività ospedaliere e territoriali e, come si suol dire, l’inizio della fine, posto che il rinnovamento tecnologico ospedaliero è fermo da un decennio circa e quello territoriale è del tutto fatiscente, ed ancora posto che Crotone è l’unica provincia ove non sia stata prevista l’istituzione di un nuovo Ospedale. A tal proposito, a suo tempo l’Ordine, di concerto con il Sindaco, la Dirigenza ASP e con i locali rappresentanti politici regionali, aveva contribuito a redigere un piano di fattibilità per un nuovo Ospedale, poi presentato alla Regione dall’allora Direttore generale Andrea Guerzoni, ed ancora nei piani dell’attuale Dott. G.D. Scuteri.

Conscio di quanto di negativo e d’incerto incombe sul nostro futuro, l’Ordine vuole proporre una conferenza stampa con i soggetti politici, amministrativi ed istituzionali, locali e regionali, interessati per denunciare l’inefficacia di un piano di rientro che non prende decisioni politiche forti, strutturali e radicali, persegue una strategia regionale sempre più accentrata su tre strutture ospedaliere e pone sempre più in sofferenza le stesse Aziende Ospedaliere, anch’esse oramai insufficienti a garantire risposte in tempi utili ed a sopportare siffatti carichi di lavoro. Così facendo si costringe una parte rilevante della cittadinanza calabrese, con in testa quella di Crotone e provincia, ad enormi ed ingiusti disagi e disuguaglianze non più sopportabili, oltre che moralmente imperdonabili se si considerano i trattamenti salva-vita come nelle emergenze cardio-circolatorie, traumatologiche, ecc.

Nell’incontro i Direttori Generale, Sanitario ed Amministrativo hanno voluto ricordare che, nonostante la gravità della situazione, hanno lavorato su diversi obiettivi. Tra i più importanti la Direzione strategica dell’ASP ha portato a termine alcuni importanti Concorsi di II° livello, riconfermato gli incarichi a tempo determinato già in atto ed in scadenza, sta lavorando sulla stabilizzazione dei precari, ha annunciato l’avvio dello screening del cancro del colon-retto, sta accelerandola pubblicazione degli altri concorsi a Dirigente di 2° livello già in programma, ha provveduto alla realizzazione di alcune ristrutturazioni sia in ospedale che sul territorio, ha concordato il reperimento di nuovi locali per alcune guardie mediche, sono in corso i progetti per la realizzazione di alcuni percorsi clinico-organizzativi, ha portato a termine l’annoso problema dell’aggiudicazione della gara per i nuovi arredi di tutto l’Ospedale.

Da parte dell’ASP non è stata celata una certa preoccupazione, non solo per lo stato di economia, definita di “guerra”, in cui versano le casse regionali, ma anche per le incertezze poste dalle piuttosto dure trattative in corso per il piano di rientro economico, ancora in via di definizione e che non consentiranno di fare, nel breve periodo, alcuna proiezione né previsione. Da qui la richiesta, ragionevolmente accolta dall’Ordine, di attendere questo lasso di tempo prima di dare seguito all’iniziativa, il cui obiettivo non è solo quello di denunciare il grave stato di cose che ci pone in enormi difficoltà ed a breve nell’impossibilità di attuare una programmazione adeguata alle richieste di salute della cittadinanza, ma soprattutto di sensibilizzare le istituzioni e la politica locale e regionale ad intraprendere percorsi più virtuosi e produttivi per evitare le gravi ripercussioni previste. Ad oggi la classe medica e gli operatori sanitari di questa provincia hanno saputo contenere i disagi grazie alla propria professionalità e dedizione, ma tutto ciò non basta e non è più attuabile in tempi in cui la medicina è sempre più dipendente dalle tecnologie, dalle capacità di rinnovamento e dagli attuali standard qualitativi richiesti ed imposti.

Il paventato commissariamento della sanità calabrese e le risultanze del prossimo “Tavolo Massicci” potrebbero portare la Regione a rivedere le proprie ipotesi di rientro dal deficit. Ciò nonostante da parte del Direttore generale non sono mancati timidi sprazzi di fiducia e di apertura per la possibilità che il Commissario per l’Emergenza dott. Spaziante, ex assessore regionale alla Sanità, riesca ad ottenere il nulla osta per i finanziamenti ed i progetti  concordati (in primis la liberatoria per i fondi dei nuovi quattro ospedali, Crotone esclusa) nella misura del 95% erogati dal Governo, mentre per il restante 5% a carico della Regione.

La criticità del momento è grave e complessa. E’ per questo che ognuno, per la propria parte, deve assumersi il suo carico di responsabilità. L’Ordine auspica fortemente che il piano di rientro e la nuova offerta sanitaria, contestualmente alla razionalizzazione della spesa, pongano la dovuta attenzione alla qualità dell’assistenza, ai bisogni dei singoli territori e alla valorizzazione delle realtà positive esistenti. E’ un auspicio, ma anche una precisa volontà d’azione, che deve coinvolgere coralmente tutte le parti interessate. 

 

 

Il Presidente ed il

Consiglio Direttivo dell’Ordine

dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri

della Provincia di Crotone

01/04/2009 -
OSSERVAZIONI ALLA BOZZA DELL’ ATTO AZIENDALE 2009 DELL’ASP- CROTONE
 

  1. In premessa ci sembra opportuno osservare che la produzione dell’ Atto Aziendale dell’ASP di Crotone in concomitanza con l’ approssimarsi dell’ approvazione del nuovo Piano Sanitario Regionale,

se da una parte

dimostra uno sforzo considerevole della Direzione Strategica nel voler colmare la grave carenza nella quale versa la nostra ASP, che a tutt’oggi è ancora l’unica in Calabria  ad esser priva dello statuto Aziendale quale strumento necessario alla programmazione ed all’indirizzo del complesso progetto sanitario del territorio di pertinenza,

dall’altra

potrebbe significare la rinuncia ad ogni azione in sede Regionale, tesa a colmare le gravi attuali deficienze di questa ASP, in termini di capacità di adeguamento nell’ offerta di prestazioni sanitarie, assolutamente da implementare e meglio strutturare, stante la sempre più pressante domanda di salute proveniente dalla cittadinanza e dagli operatori sanitari di questo territorio, costretti ad ingiusti ed ingiustificabili disagi rispetto al resto della popolazione calabrese.

Infatti la bozza del PSR per Crotone definisce una chiara volontà di marginalizzazione della nostra provincia, in un atteggiamento politico che si continua a dimostrare inadeguato e nel contempo invadente, sempre più spesso degenerato nell’ostinato esercizio dei poteri verso la sfera gestionale, in modo spesso clientelare, soprattutto quando assume inopportune decisioni su aspetti peculiari del mondo medico ed ancor peggio quando disegna una sanità regionale che risponde prevalentemente all’equilibrio di certe logiche politiche, invece che ai reali fabbisogni della gente, da cui le conseguenti motivazioni nella collocazione delle risorse.

Questo tipo di gestione afferma nei fatti il disconoscimento dei principi dell’ equità politica,  che quando riferita alla tutela della salute, nel tradire l’omogeneità di chances  e delle legittime aspettative di cure, diviene moralmente, prim’ancora che politicamente, più grave.

D'altronde il risultato di questo modo di gestire la cosa pubblica è sotto gli occhi di tutti, consapevoli che le radici naturalmente partono da lontano, ma altrettanto certi che mai come ora, nella necessità di una razionalizzazione di abusi, compiuti certamente più altrove che a Crotone, si è profondamente discriminato tra le varie province e tra queste quella di Crotone ne risulta la più penalizzata, facendo sì che il gap si sia notevolmente ed irreparabilmente allungato.

A tal proposito questo Ordine ha prodotto, a suo tempo, diverse iniziative con tutti i soggetti politici ed istituzionali interessati, ed  ha partecipato a dibattiti ed incontri  anche in presenza dell’allora Assessore dott. Speziante che, in Ospedale prima e nella sala consiliare del Comune della città in un secondo momento, riconoscendo tali deficienze si impegnava per una maggiore attenzione verso la provincia di Crotone.

Al proposito l’Ordine nel sollecitare l’ attenzione della Conferenza dei Sindaci, ne riceveva poi dalla stessa il compito di produrre  un documento complessivo, quale atto conclusivo del tavolo tecnico all’uopo istituito e poi consegnato alla III^ commissione sanità .

In questo scenario, dalle tinte abbastanza fosche, ci si rallegra, intanto, per questa dirigenza che dimostra grandi attitudini al confronto e capacità d’ascolto, oltre che competenze e volontà. Questo potrebbe determinare un forte elemento di forza per cercare insieme di correggere e limitare, ove possibile, i disagi causati a tale territorio.

 

2. Ciò premesso risalta subito evidente che, dall’impostazione data allo statuto, la mission di questa Azienda “SANITARIA”,  appaia prevalentemente di carattere amministrativo, tradendo di fatto e negli atti la missione primaria dell’ASP, che è quella di produrre un’organizzazione più completa ed articolata possibile, finalizzata alla tutela della salute,  passando inevitabilmente attraverso adeguate capacità di prevenzione, di diagnosi e di cura, per le quali non deve certamente mancare il supporto della migliore e più efficace organizzazione amministrativa possibile, ma senza che questa prevalga, assorbendone la maggior parte delle risorse e delle chances.

 Ci sembra, pertanto, irrinunciabile ridefinire nel modo più particolareggiato possibile la struttura e l’organizzazione dell’intera aria sanitaria che in modo eclatante, soprattutto per l’Ospedale, è assolutamente schematica e restrittiva, fino alla mortificazione delle professionalità operanti, passando attraverso la definizione di ogni singola Struttura Dipartimentale, ogni Struttura Semplice e così via per gli altri livelli .

La diversità di attenzione tra il comparto amministrativo e quello sanitario sancisce delle regole e pone le condizioni per una definitiva coercizione del ruolo sanitario e delle conseguenti capacità di costruire e garantire una sanità coerente alle richieste.

Tale progetto, così come impiantato, determina inoltre la rinuncia al rilancio delle ri-motivazioni professionali (da tempo mortificate anche attraverso il mancato o ritardato riconoscimento degli incentivi contrattuali), limitando gli strumenti utili alle progressioni ed affermazioni professionali, unici elementi capaci di affermare i livelli qualitativi necessari a produrre una sanità di qualità, organizzata e corrispondente alle aspettative.

Questi elementi ed il puntare sulle professionalità disponibili diventano irrinunciabili soprattutto in un’ Ospedale e in un Territorio dalle innumerevoli carenze strutturali, tecnologiche, di dotazioni organiche e di capacità organizzative, potendo diventare, se ben armonizzate e strutturate, il volano per rafforzare la capacità di risposta sanitaria e di compenso a molte lacune.

La classe medica ed i cittadini di questa provincia ben conoscono questa realtà proprio perché è nella nostra storia, ed è grazie a tale particolare propensione ed attitudine che questa classe medica si è comunque saputa porre al centro della sanità regionale ed ha saputo ad oggi evitare eventi eclatanti, che però non tarderanno, purtroppo, ad arrivare, se si procederà ancora sulla strada dell’ approssimazione, della demotivazione e della rinuncia.

I professionisti ed il grado di professionalità sono il vero capitale sociale dell’azienda, patrimonio su cui puntare ed accrescere come obiettivo prioritario.

Infatti la grave carenza di offerta specialistica ospedaliera e territoriale è da sempre stata colmata dalle capacità e volontà dei singoli professionisti, che già oberati dalla propria routine, accrescono volontariamente e gratuitamente il proprio carico di lavoro nel generoso tentativo di integrare la domanda con prestazioni specialistiche ad alto impatto socio/sanitario, ma operando così come possono, in modo del tutto frammentario, non strutturato ed assolutamente disorganizzato, nel tentativo quotidiano di barcamenarsi tra i diversi oneri ed a costo di rinunce personali.

Ecco perché in questa Azienda esagerano le eccedenze orarie ed il credito di ferie, che non possono essere recuperate così come e nei tempi  richiesti, pena la paralisi di diversi settori, fatto salvo che ognuno si assuma le responsabilità delle inevitabili conseguenze.

Tutti questi aspetti ci preoccupano profondamente perché pongono le basi per un’ ulteriore ridimensionamento, generato proprio dalla ristrettezza della programmazione delle specialità mediche e con essa della capacità di creare prospettive per chi, come detto, già offre prestazioni specialistiche in modo improprio e non strutturato, che finirà a breve ed inevitabilmente nel fare mancare alla popolazione anche questi piccoli ma utili riferimenti professionali, che seppur limitati dalle contingenze, altro non attendono che di essere strutturati, organizzati, capaci come sono invece di produrre livelli assistenziali di grado superiore. Questo per noi grande obiettivo sarebbe realizzabile, di contro, con un minimo impegno da parte dell’amministrazione.

Tutti questi elementi mortificheranno profondamente le capacità di progettualità per esperienze organizzative innovative, per lo sviluppo di un’ Atto Aziendale che apra la strada per la realizzazione di un’ Ospedale inteso per intensità di cure (per il quale Crotone potrebbe rendersi facilmente promotore, così com’era nei progetti con noi condivisi del precedente D.G.), ed ancora per i Percorsi Assistenziali, per le capacità di adeguamento ai modelli e protocolli operativi voluti dalla regione, che richiedono una capacità di innovazione al fine di poter offrire una efficiente possibilità di integrazione. Basti pensare alle linee guida sulle Emergenze Cardiologiche, all’OBI ed ai Traumi già operativi ed a quelle di prossima emanazione come per l’Ictus Cerebrale e per le unità di Stroke, progetti che già penalizzano Crotone nella possibilità di poter esercitare un ruolo attivo sia in termini di operatività che di chance professionali.

Eppure nel recente passato questa ASP era stata promotrice di alcune delle cose citate, come per il Polo di Neuroscienze, la stroke-unit, ecc.

 

AL PROPOSITO SI VUOLE RICORDARE CHE AL PUNTO 6 DELLA DELIBERAZIONE DI GIUNTA REGIONALE n ° 37 DEL 19.01.2007, relativa alla “NON APPROVAZIONE DELL’ ATTO AZIENDALE” , si citava proprio la mancata previsione delle UU.OO.SS., da individuare in sede di graduazione delle funzioni dirigenziali……in contrasto con l’art.3, comma 1 bis, d.lgs. n.502/1992……e ss..

Così come, altresì, al punto 7 si bocciava l’eccessiva frammentazione e parcellizzazione delle U.O. Complesse di supporto amministrativo attraverso la previsione di numerose sub-articolazioni che svuotano di contenuto la stessa struttura complessa.

 

E’ per tali motivi che si CHIEDE, perlomeno, la riconferma delle SOS già esistenti, magari da ridiscutere a tempo debito in fase di contrattazione decentrata, così come ci sembra anche assolutamente irrinunciabile l’ istituzione di altre Strutture Semplici a valenza Dipartimentale necessarie a colmare gravi carenze assistenziali Ospedaliere in branche a forte impatto epidemiologico, per altro già operanti, anche se con le modalità su citate, la cui strutturazione e formalizzazione inciderebbe sensibilmente sulla migrazione sanitaria e sul gradimento dei cittadini e dei professionisti.

 

U.O.S. a valenza DIPARTIMENTALE da prevedere :

 

-          ALLERGOLOGIA

-          REUMATOLOGIA

-          EMATOLOGIA

-          PRONTO SOCCORSO PEDIATRICO con OBI

-          ENDOCRINOLOGIA

-          PATOLOGIE DELL’ALIMENTAZIONE

-          PATOLOGIE DEL SONNO

-          CAMERA IPERBARICA

-          ENDOSCOPIA UROLOGICA (in attesa che venga attivata l’U.O. di Urologia)

-          MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA (come richiesta dal PSR)

-          EMODINAMICA (vedi piano emergenze cardiologiche)

 

Per quanto attiene l’Emodinamica proprio forti del piano regionale dell’Emergenza Cardialogica, contrariamente a quanto invece si vorrebbe far passare, risaltano ancor di più le gravi incongruenze ed inadempienze da parte delle ostinate ed irrazionali forzature Regionali che continuano a negare al nostro territorio un diritto morale prim’ancora che sanitario, proprio perché trattasi di trattamento salva-vita, quando invece per vocazione naturale Crotone dovrebbe servire tutto il medio ed alto ionio oltre che l’entroterra.

Infatti l’orografia e la viabilità penalizzano pesantemente i cittadini di pertinenza affetti da STEMI, che il più delle volte non riescono a rientrare nei tempi per beneficiare del trattamento di prima scelta di angioplastica primaria, o di non poterne beneficiare con piena efficacia. Infatti il ritardo nell’inizio del trattamento rimane un’importante fattore determinante il risultato clinico con una mortalità sensibilmente inferiore nei pazienti in cui la riperfusione meccanica sia stata effettuata entro i 60 minuti dall’esordio dell’evento; così come anche, secondo altri studi (Zolle e coll), la mortalità ad un’anno aumenta del 7,5% per ogni 30 minuti di ritardo nell’esecuzione della procedura.

QUESTI MORTI NON SI VEDONO MA CI SONO E NOI SIAMO CHIAMATI A DENUNCIRNE LE RESPONSABILITA’.

Perdita di tempo quindi equivale a perdite di vite, da qui le enormi responsabilità per chi, pur potendo, non si adoperA ad omogeneizzare su tutto il territorio equi possibilità di chances.

Le condizioni orografiche e stradali di questo tratto della ss 106, peggiorate dall’ingorgo così determinato nelle strutture HUB di Catanzaro, continueranno a macchiare indifendibilmente la coscienza dei nostri amministratori.

E’ imperdonabile la presenza di 3 emodinamiche a Catanzaro, mentre Crotone e Vibo ne sono prive, infatti lo stesso documento sottolinea che “ la realtà attuale riflette l’assenza di programmazione a livello centrale e raccomanda che la mappa dei centri HUB tenga conto di tali considerazioni, della viabilità e dei tempi di percorrenza, tenendo conto che l’attuale distribuzione non è omogenea all’interno del territorio regionale, per cui è necessario disegnare i bacini di utenza in modo da minimizzare i ritardi, posto che l’ HUB di riferimento deve essere raggiunta entro 60 minuti”.

Tutta questa catena di ritardi comporta spesso che lo stesso paziente, proprio nell’impraticabilità della tempistica, venga sottoposto preventivamente alla terapia di Trombolisi farmacologia con le ovvie considerazioni consequenziali.

E’ evidente che si producono più morti ed invalidi nell’ostinazione di dover trasferire tutti i pazienti eleggibili presso una HUB, che per noi Crotonesi il più delle volte è male e parzialmente fruibile, (anche forti del fatto che la Cardiochirurgia deve essere disponibile entro circa 30 min dall’ Emodinamica), che non disponendo in loco di tale trattamento, pur dovendosi assumere il rischio teorico della rara necessità di una Cardiochirurgia per eventuali eventi avversi al trattamento.

Sicuramente tale ultima scelta risparmierebbe diverse vite umane, e risolleverebbe da gravi responsabilità le coscienze dei nostri amministratori.

E poi, qualora servisse la Cardiochirurgia, ricordiamoci che Crotone dovrebbe essere sede di ELISOCCORSO.

 

 

3.   Si approfitta dell’ argomento per sollecitare l’istituzione delle OBI  e delle SUB-INTENSIVE, così come richiesto con atto deliberativo regionale del 17 Maggio 2008, n 358.

Si precisa che l’attivazione dell’OBI consente di fornire a molti pazienti che giungono al Pronto Soccorso l’assistenza appropriata senza ricorrere ad un ricovero ospedaliero, evitando disagi ai cittadini, aggravamento delle responsabilità professionali e delle capacità gestionali a medici ed infermieri, così come il ricorso a  ricoveri impropri e dimissioni inappropriate, che tanto negativamente incidono sulla qualità delle prestazioni, sulla valutazione degli operatori e sull’economia ed organizzazione del sistema, soprattutto se commisurate alla nostra realtà dalla cronica carenza di disponibilità di posti letto e di specialistiche.

La sollecitazione  per una tempestiva attivazione delle OBI e delle SUB-INTENSIVE trova ulteriore motivazione se si tiene conto delle Linee Guida Regionali relativamente AL DOLORE TORACICO, che si rammenta rappresenta la maggiore causa di ricorso a prestazioni di Pronto Soccorso, che sarà giustamente tenuto all’osservazione di tali pazienti critici per 12 ore.

In ultimo e non per ultimo le proposte di implementazione delle Strutture Dipartimentali su citate cadono in piena coerenza con quanto richiamato e raccomandato al punto 3 della DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE di riferimento, ove si legge:

Il piano di attività dell’assistenza ospedaliera dell’azienda sanitaria di Crotone per l’anno 2006 è approvato a condizione che l’azienda provveda:

 

A.    a trasferire prestazioni di ricovero ordinario e diurno in prestazioni ambulatoriali

B.    ad attivare efficaci strumenti di controllo dell’appropriatezza delle prestazioni di ricovero per ridurre il tasso di ospedalizzazione anche rideterminando i volumi complessivi delle strutture private accreditate con discipline analoghe a quelle presenti nelle strutture pubbliche.

Il modello proposto può essere un valido strumento capace ad ottemperare a tale prescrizione.

 

4. Vogliamo ancora rappresentarVI, anche se inappropriatamente rispetto al tema, che le annose ed oramai inaccettabili carenze di offerta specialistica non vengono poi colmate dall’offerta delle strutture accreditate, che nel riproporre ripetitivi target assistenziali, ed  uguale offerta sanitaria, non svolgono un ruolo complementare al pubblico (così come invece potrebbero e saprebbero fare, anche con punte di eccellenza, come dimostrato in alcuni casi).

Tutto ciò nonostante l’accreditamento dei posti letto per acuti a Crotone vanti il primato regionale per sbilanciamento tra pubblico e privato, naturalmente a favore di quest’ultimo. Anche se l’argomento non è pienamente in tema con l’attuale dibattito, si vuole approfittare per sottolineare tale sperequazione, facendo in modo che soprattutto per alcune branche come Reumatologia, Neurologia, Urologia, Oncologia, Gastroenterologia, Broncopneumologia, una dotazione di posti letto venga riportata o determinata all’interno dell’ospedale.

 

5. Appare subito ed a chiunque evidente come nel Dipartimento di Chirurgia sia “sfuggito” di contemplare l’ UNITA’ OPERATIVA DI UROLOGIA che, come ovvio, non può per diversi motivi, essere interamente appannaggio della medicina accreditata, sia per complessità e criticità di tutta una intera tipologia di pazienti urologici, per i quali è richiesta l’integrazione multidisciplinare che può essere garantita soltanto da una struttura ospedaliera, non solo ma anche per la frequente possibilità di dover ricorrere a competenze urologiche per pazienti già degenti all’interno della stessa struttura ospedaliera, ma anche per far sì che si possa offrire un’assistenza H24.

 

6. Si apprezza e si condivide l’ istituzione del DIPARTIMENTO DELLE SPECIALITA’ MEDICHE, già da questo Ordine suggerito alla precedente amministrazione; esso risponde ad alcune esigenze professionali, operative ed organizzative, rispondendo a comuni requisiti, infatti:

-          Sono tutte branche afferenti alla stessa area Funzionale (AFO)

-          Sono tutte branche che hanno una forte necessità di posti letto

-          Decongestionerebbe le altre U.O. (Medicina, Chirurgia, Geriatria, ecc.)

-          Snellirebbe il Dipartimento Med. Diagnostica, attualmente ciclopico, mal gestibile e aggregato senza affinità professionali ed organizzative

-          Migliorerebbe l’appropriatezza dei ricoveri (altra forte criticità del nostro Ospedale)

-          Consentirebbe di lavorare in Team, integrando le professionalità al fine anche di garantire prestazioni integrate, interrompendo la penosa roulette delle consulenze specialistiche.

 

7. Si CHIEDE, ancora, venga rivista la collocazione dell’U.O.C. di NeuroPsichiatria Infantile la cui estromissione dal Dipartimento Materno-Infantile, pur non offrendo vantaggi reali nella sua nuova collocazione, provocherà notevoli disagi organizzativi ed operativi per funzioni professionali di supporto alle attività ospedaliere di pertinenza, che a parere degli addetti ai lavori e delle linee guida correnti in materia, sono assolutamente irrinunciabili, anche perché oramai ben collaudate per ciò che attiene la migliore gestione della domanda e dei bisogni, la migliore appropriatezza degli interventi clinico-assistenziali, una maggiore capacità di interazione tra ospedale e territorio, oltre che una più efficiente ed efficace razionalizzazione delle risorse.

Si tenga conto che la migliore collocazione logistico-organizzativa delle professionalità del settore e quindi all’interno del Dipartimento Trasversale Materno-Infantile, oltre tutto, è prerogativa indispensabile per la gestione di tutti quei numerosi casi che richiedono interventi diagnostico-terapeutici da espletare all’interno della struttura ospedaliera e che richiedono il coinvolgimento di più professionalità ( Radiologi; Anestesisti, Pediatri, Neuropsichiatri) oltre che una vicinanza anche fisica per una fattibile fruizione a tutte quelle prestazioni diagnostico-terapeutiche, che richiedono la frequente sinergia tra Pediatri e Neuropsichiatri dell’infanzia e dell’adolescenza e non solo.

 

8. Si condivide per ovvi motivi l’ istituzione della SOS Distribuzione Diretta dei Farmaci alla dimissione e dopo visita specialistica, ma solo quando si saranno realizzati tutti i presupposti strutturali ed organizzativi necessari a garantire ai cittadini ed ai medici la più ampia e completa possibilità di scelta tra le specialità farmaceutiche disponibili sul prontuario, secondo quanto previsto dagli attuali protocolli terapeutici.

 

9. Riguardo la possibilità di affidare incarichi di Responsabilità di SOS o SOC o di Dipartimenti ad operatori non medici anche con sottoposti medici, nel pieno rispetto di tutti gli operatori della Sanità va chiarito che, proprio a tutela della salute dei cittadini, per assicurare la migliore organizzazione sanitaria delle diverse strutture di diagnosi e cura, è indispensabile l’affidamento della responsabilità di vertice ad una elevata professionalità tecnico scientifica e terapeutica, che solo il medico può assicurare, individuando ed utilizzando al meglio la collaborazione delle altre figure professionali operanti, certi della necessità di individuare nel medico il centro di responsabilità e di garanzia della unitarietà del processo clinico assistenziale.

 

10.   Ci viene altresì lamentata, e se ne conviene, una limitazione dell’autonomia gestionale dei Dipartimenti, che anche per tale motivo, non riescono a decollare ed a fornire un più valido e sostanziale contributo ; nella pag 46 dell’ Atto Aziendale si legge al comma “e”:

…il Direttore di Dipartimento “propone” adozioni di atti e provvedimenti necessari per il corretto funzionamento del Dipartimento stesso.

Questo si traduce in una limitazione nella conduzione del Dipartimento.

Infatti il Direttore di Dipartimento deve avere responsabilità in materia clinico-organizzative e gestionali e a tal fine deve predisporre annualmente il piano delle attività e dell’utilizzazione delle risorse disponibili  e negoziate con la Direzione Strategica, tenuto conto della programmazione Aziendale.

La promozione dell’autonomia gestionale del Dipartimento, in altri termini l’implementazione della cultura Dipartimentale, è l’unica strada percorribile per avviare quel processo culturale e formativo nei componenti del Comitato di Dipartimento, spingendo al lavoro di gruppo, alla costruzione degli obiettivi, alla necessità di confrontarsi e di comunicare sui vari problemi per cercare le soluzioni più opportune e praticabili nel proprio contesto, insomma a seguire un percorso di maturazione che porti a sentire il dipartimento come qualcosa di proprio in cui realizzarsi e crescere tutti insieme, scaricando così la dirigenza da un’ improprio carico, chiamata com’è ad occuparsi prevalentemente di strategie e controllo.

 

11. Altro punto nevralgico da tutti sollevato riguarda il ruolo e le competenze del SITA , che non dovrebbe essere identificato come un Dipartimento autonomo, tra l’altro già contestato dalla Regione ai punti 2 e 3 delle prescrizioni che hanno portato la Giunta Regionale alla NON approvazione dell’atto aziendale con deliberazione n° 37 del 19 Gennaio 2007.

Infatti il SITA dovrebbe essere un’articolazione interna che dovrebbe far capo alla Direzione Sanitaria Aziendale e non deve avere compiti di organizzazione, verifica e controllo delle risorse umane e materiali; non deve avere ruolo esclusivo nella collocazione e mobilità aziendale, né tanto meno nell’organizzazione, gestione, verifica e controllo dell’erogazione delle prestazioni.

Ad essa spetterebbero funzioni di consultazione con il Direttore Sanitario Aziendale per quanto attiene il personale tecnico ed infermieristico.

L’autonomia prevista nell’atto aziendale di fatto ridimensiona la Governance Clinica delle UU.OO. che dovrebbe essere dei direttori delle stesse UU.OO. e di Dipartimento, cui è affidato il personale.

Per riequilibrare tali sproporzioni basterebbe inserire concetti del tipo:

Il SITA COLLABORA per l’allocazione e la mobilità del personale tecnico-infermieristico, PARTECIPA all’organizzazione, gestione, verifica e controllo dell’erogazione delle prestazioni con ruolo consultivo ma non decisionale, essendo richiesto il parere vincolante dei direttori di dipartimento, sentiti i Direttori delle rispettive UU.OO.

Tra l’altro l’impostazione data è in contrasto con la norma vigente in materia, che individua nei Direttori delle UU.OO. i responsabili di tutto il personale ad essi affidato.

Si vuole riconoscere il buon senso e l’equilibrio degli attuali Referenti del SITA della nostra ASP, che con garbo e competenza operano nel pieno rispetto delle professionalità e dei Direttori di UU.OO., garantendo funzionalità operative nelle seppur difficili condizioni di dotazioni organiche, ma la materia, proprio per la sua sostanzialità, non può essere affidata e demandata al buon senso dei singoli, dovendo rispondere a regole coerenti alle norme vigenti ed al rispetto dei ruoli.

 

 

12. TERRITORIO:

         Complessivamente l’organizzazione  distrettuale territoriale proposta dall’ATTO Aziendale ,  appare, rispetto ai precedenti documenti, ben strutturata e  in linea con i prossimi e maggiori impegni del S.S.R. , quest’ultimo indirizzato  prevalentemente alla riorganizzazione e  migliore utilizzo della rete ospedaliera regionale.

Si avverte un netto potenziamento delle strutture amministrative territoriali : buona appare  l’individuazione di  U.O.C. nei ruoli di “Direttore di distretto”  e U.O.S.  come responsabilità in diversi campi, tra cui  le Cure Primarie, Assistenza Specialistica , ecc., dando una definitiva sistematizzazione a figure e ruoli professionali , fino ad ora improvvisati e spesso senza un continuum operativo e formativo. Bene sarebbe  prevedere che, a ricoprire i suddetti ruoli possano essere chiamati anche i medici convenzionati (MMG, PLS, C.A. e Specialisti territoriali)  così come già previsto per il Direttore di Distretto , secondo le modalità dell’art. 3-sexies D.Lvo. 502-229, anche con incarichi parziali. Si supererebbe, così, il ruolo , fino ad ora assolutamente marginale dell’ufficio di coordinamento delle attività distrettuali , dando pieno significato al coinvolgimento reale delle figure professionali della medicina Primaria.

Bene , infine, l’ istituzione del  Dipartimento per il coordinamento dell’assistenza distrettuale. Si attenderà l’emanazione del manuale organizzativo per verificare ruoli e compiti attribuiti alle U.O. Semplici  e Complesse dei Distretti.

 

Complessivamente , però, pur apprezzando una migliore articolazione dei LEA-Distretto , peraltro già ravvisata in precedenti documenti aziendali, non si coglie nel documento presentato alcuna novità organizzativa della medicina primaria che in molte realtà Italiane stanno sperimentando ed in parte già attuando. Ci riferiamo , in particolare allo stimolo (organizzativo ed economico) della nascita di nuove e complesse organizzazioni delle cure primarie, quali UTAP, Unità Cure Primarie, Casa della Salute.   ecc., ( peraltro già, in parte,  suggerite dalla prima bozza di PSR) , vero banco di prova nella gestione ottimale della medicina territoriale H24 e 7giorni su 7 , visto il coinvolgimento complessivo dei MMG, PLS, continuità Assistenziale e medici  specialisti; su questa linea , tra l’altro è già orientata la nuova convenzione della medicina primaria (di cui sono stati approvati i punti salienti) che rende  “quasi obbligatoria” l’organizzazione in forme associative dei MMG.

 

Da più parti ci viene sollecitata la necessità di istituire per ogni distretto una Struttura Operativa territoriale di “Prime Cure e piccole urgenze” ad indirizzo anche pediatrico, ottenendo anche il risultato di decongestionare il Pronto Soccorso dell’unico presidio ospedaliero dell’intera ASP.

 

Ci sembra ancora molto opportuno, visti i recenti accaduti in tema di sicurezza ed inquinamento ambientale che da più parti aggrediscono il nostro territorio, dare maggior peso a tale settore prevedendo una qualche Struttura che si occupi in maniera specifica e più piena di tale settore, supportata dalle professionalità necessarie, CHIEDENDO che proprio a Crotone si crei una sorta di OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO AMBIENTALE a carattere REGIONALE che correli lo stato di salute dei soggetti esposti alle condizioni di inquinamento e rischio dell’ambiente.

 

 Non si coglie , altresì, nessuna nuova proposta circa i percorsi diagnostico-terapeutici ospedale-territorio (vero banco di prova delle Cure Primarie nella gestione ottimale –Clinical Governance – delle principali malattie croniche presenti sul territorio: diabete tipo2, BPCO, cardiopatia ischemica,  ipertensione arteriosa, scompenso cardiaco, ecc.) . Sono individuati  (prioritariamente)  solo  3  programmi trasversali Ospedale-Distretto ( il precorso-nascita, il programma di Cure palliative, le dimissioni protette) , avendo rallentato l’impegno sui  programmi di  screenings  per la prevenzione ed il trattamento dei tumori , che tanto lustro hanno portato alla nostra azienda ( anche se da notizie degli ultimi giorni si sarebbero attuate azioni di ripresa in tale settore).

 

 

13.  Si vuole approfittare dell’ occasione, anche se non all’ ordine del giorno, per sollecitare una questione relativa alla ristrutturazione del P.O. di Crotone per la quale si ritiene necessario partire dalla possibilità di reperire nuovi spazi dove trasferire una serie di prestazioni attualmente svolte in altre sedi dell’Ospedale (Pronto Soccorso, Cardiologia, UTIC, Rianimazione, ecc.) e di creare le premesse per l’ubicazione di nuove strutture quali ad esempio l’ Emodinamica e la Camera Iperbarica, consentendo nel contempo una migliore organizzazione funzionale dell’intero ospedale.

Tali condizioni saranno realizzabili soltanto se si prevederà la realizzazione della c.d. “PIASTRA”, prevista in posizione contigua al corpo esistente, in una posizione strategica, tale da poter ottenere una ottimizzazione delle posizioni reciproche delle diverse funzioni sanitarie e dei reparti di degenza, ovviamente collegata con il primo piano esistente, attraverso adeguati percorsi orizzontali e trasversali con le UU.OO. interessate alla gestione dell’urgenza-emergenza.

Le attuali condizioni di risorse economiche potrebbero indurre alla tentazione di rinunciare al progetto, magari da ridisegnare in misura ridimensionata alle nostre esigenze. L’accantonamento di tale potenzialità confermerebbe una volontà contraria ad un necessario programma di stabilizzazione e di espansione delle attuali già risicate possibilità assistenziali di questa ASP, anche in considerazione che trattasi dell’unica struttura sanitaria di tutto il territorio, con vocazioni e potenzialità naturali a poter offrire assistenza allargata a territori di altre ASP, così come sopra accennato.

Noi chiediamo a gran voce che questa dirigenza non si assuma la responsabilità di tale decisione, anche perché verrebbe recepita come corrispondente ad una volontà politica regionale di marginalizzazione di questo territorio.

Tale, magari, involontaria complicità, passatemi pure l’espressione, peserebbe negli anni nelle responsabilità e nelle coscienze di quanti avalleranno con atti concreti tale volontà.

Certi che questa amministrazione vuole, di contro, dare forti dimostrazioni del contrario,  questo Consiglio che mi onoro rappresentare, la categoria e la cittadinanza tutta, chiedono energiche e coraggiose azioni che affermino con intraprendenza e decisione una politica sanitaria locale all’altezza delle esigenze, delle aspettative e delle migliori tradizioni.

 

 

Tale documento scaturisce dopo approfondito e responsabile dibattito all’interno del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Crotone, e dopo aver raccolto suggerimenti ed un largo consenso dal dibattito esteso alla classe medica del territorio ed  alle figure apicali dell’ASP, nell’unico obiettivo di poter fornire un valido elemento di riflessione e di supporto alle decisioni di codesta attenta e disponibile Dirigenza, certi che solo dal reciproco confronto e dalle sinergie di tutte le componenti in campo si potranno trarre i migliori risultati dalle migliori proposte, per risollevare il tenore della Sanità di questo territorio a cui tutti indistintamente tengono e guardano con attenzione ed interesse.

Solo nel libero, responsabile ed autonomo impegno e dalle risultanze del nostro lavoro congiunto, avremmo saputo offrire validi elementi per un positivo giudizio complessivo sull’operato e sulla responsabilità di chi determina azioni che, per essere indirizzate ad un bene primario come la tutela della salute, lasceranno nel bene e nel male il segno per molti anni nella mente, nel cuore e nel giudizio di questi cittadini.

 

  

                                                                          Per il Consiglio Direttivo

                                                                                      Il Presidente 


08/03/2007 -
COMUNICATO DELL’OMCeO-KR SU PUBBLICAZIONE DEL BANDO DI CONCORSO PUBBLICO PER ESAMI PER L’AMMISSIONE AL CORSO TRIENNALE DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE
 

Si comunica che il BUR CALABRIA del 02/03/2007 n. 9 pubblica:

 

DECRETO n. 559 del 09 febbraio 2007: D.Lgs 17 agosto 1999, n. 368 e s.m. ed i. Corso di formazione specifica in medicina generale – Avviso pubblico per l’iscrizione nell’albo dei docenti. I Medici  interessati devono produrre domanda di partecipazione entro 15 gg. dalla pubblicazione sul presente avviso sul BUR. Modulistica ed informazione sul portale dell’ Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Crotone: www.ordinemedici.crotone.it

 

Bando di concorso pubblico per esami per l’ammissione al CORSO TRIENNALE DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE della Regione Calabria anni 2007/2010. I Medici interessati devono produrre domanda di partecipazione al concorso entro 30 gg dalla pubblicazione del presente bando sul BUR Calabria. Modulistica ed informazioni sul portale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Crotone : www.ordinemedici.crotone.it

 

IL PRESIDENTE

DOTT. ENRICO CILIBERTO


09/12/2006 -
OSSERVAZIONI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI ED ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI CROTONE SULL’ATTO AZIENDALE DELL’ ASL 5 DI CROTONE
 

IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI ED ODONTOIATRI  DELLA PROVINCIA DI CROTONE, NELLA SEDUTA  DEL  28/11/2006, INDETTA IN VIA STRAORDINARIA, SI E’ RIUNITO AL FINE DI POTER PRENDERE VISIONE E DISCUTERE LA STESURA DEFINITIVA DELL’ATTO AZIENDALE DELL’ASL 5.

SI ESPRIME INNANZI TUTTO VIVO RAMMARICO PER NON AVER RICEVUTO DIRETTAMENTE DALLA DIREZIONE GENERALE LA STESURA DEFINITIVA DELL’ATTO AZIENDALE, POSTO CHE, MA NON SOLO PER QUESTO, IN UNA PRECEDENTE SEDUTA, TENUTA NELLA SEDE ORDINISTICA  CONGIUNTAMENTE AL DIRETTORE GENERALE E LA DIRETTRICE SANITARIA, SI DISCUSSE AMPIAMENTE DELL’ ARGOMENTO, ALL’EPOCA ANCORA IN FORMA DI BOZZA PRELIMINARE.

L’INCONTRO SI SVOLSE, TRA L’ALTRO, IN UN CORDIALE ED APPARENTEMENTE, SICURAMENTE PER NOI SINCERO, CLIMA DI DIALOGO PROPOSITIVO, TANTO CHE DALL’INCONTRO SCATURIRONO, A DETTA DEGLI STESSI DIRIGENTI DELL’ASL , UITLI PROPOSTE E SUGGERIMENTI, FORMULATI IN UN DOCUMENTO PRECEDENTEMENTE PREDISPOSTO DAL PRESIDENTE DELL’ORDINE E DAL CONSIGLIO TUTTO, FRUTTO ANCHE DI APPROFONDITO ED APPASSIONATO LAVORO DERIVANTE DAI CONTRIBUTI DI TUTTE LE COMPONENTI ORDINISTICHE, NEL RISPETTO DELLE  PECULIARI SPECIFICITA’ PROFESSIONALI E DI RUOLI SVOLTI, COSI’ COM’E’ NELL’ABITUALE METODO IN OGNI ALTRA ATTIVITA’ ORDINISTICA DI QUESTO CONSIGLIO DIRETTIVO.

DOPO ACCURATA VALUTAZIONE DELL’ATTO AZIENDALE ED AMPIA DISCUSSIONE PROTRATTASI FINO A NOTTE INOLTRATA, POSTO ANCHE IL RISICATO SPAZIO TEMPORALE DISPONIBILE IN RAGIONE CHE IL DOCUMENTO E’ STATO REPERITO IN FORMA DEL TUTTO PERSONALE E PER VIE NON UFFICIALI, IL PRESIDENTE ED IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ORDINE ALL’UNANIMITA’ RITENGONO CHE, PER CIO’ CHE ATTIENE LA PARTE ESCLUSIVAMENTE SANITARIA, PER QUANTO DI COMPETENZA , NON E’ ASSOLUTAMENTE RISPONDENTE ALLE ASPETTATIVE DI SALUTE DEI CITTADINI DELLA NOSTRA COMUNITA’, NON APPORTANDO ALCUNA INNOVAZIONE ATTA A RICOPRIRE ALMENO IN PARTE LE ESIGENZE SANITARIE, COSI’ COME INVECE PROPOSTO ED IN PRIMA IPOTESI ACCOLTO CON APPARENTE ENTUSIASMO, IN UN RAGIONAMENTO ED IN UN PERCORSO ABBASTANZA FUNZIONALE E MODERNO, ANCHE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE OLTRE CHE CLINICO, NONCHE’ RISPETTOSO DEI CRITERI E DEI PARAMETRI NORMATIVI NAZIONALI E REGIONALI VIGENTI.

SI VUOLE ANCHE RAPPRESENTARE LE NUMEROSISSIME ISTANZE, LAMENTELE E DELUSIONI ESPRESSE A GRAN VOCE DA TUTTA LA CATEGORIA MEDICA CHE NON TROVA IN TALE ATTO CONCRETI MOTIVI DI GRATIFICAZIONE, NE’ TANTO MENO DI PROGRESSIONE PROFESSIONALE, DA TEMPO MORTIFICATA, MA MAI COME IN QUESTA OCCASIONE, TEMA, ANCHE QUESTO, FORTEMENTE SOLLECITATO DALL’ORDINE, NON SOLO SUL PIANO STRETTAMENTE ETICO/PROFESSIONALE, MA ANCHE CON CONCRETE INIZIATIVE QUASI A COSTO ZERO, TANTO PER IL TERRITORIO QUANTO PER L’OSPEDALE.

SI COGLIE L’OCCASIONE, ANCHE, PER SOLLECITARE LA COMPLETA QUANTO IMMEDIATA RIAPERTURA DEL REPARTO DI MALATTIE INFETTIVE, ACCOGLIENDO LE ISTANZE SOLLEVATE DAL PERSONALE MEDICO ED INFERMIERISTICO, AL FINE DI POTER GARANTIRE ADEGUATI STANDARD DI ASSISTENZA SANITARIA, ANCHE IN PREVISIONE DELL’ARRIVO DELLA STAGIONE INVERNALE CHE, MAGGIORMENTE, ESPONE LA POPOLAZIONE, SOPRATTUTTO PEDIATRICA, A DELICATE PATOLOGIE CHE NON POSSONO PRESCINDERE DALLA PIENA ED EFFICIENTE DISPONIBILITA’ IN SEDE DI STRUTTURE SPECIFICHE.

NON SI CAPISCE A QUESTO PUNTO DOVE SIANO FINITI I PROPOSITI ANNUNCIATI E SUI QUALI L’ORDINE AVEVA POSTO LE BASI PER UNA STRETTA COLLABORAZIONE, ATTI ALLA PROMOZIONE DEL RUOLO MEDICO NEL GOVERNO CLINICO, TANTO DA NOI RACCOMANDATO, QUANTO APPARENTEMENTE SENTITO DAGLI AMMINISTRATORI. ANCHE QUESTA VOLTA TALE STRUMENTO RIMANE UNA FRASE VUOTA, PRIVA DI FONDAMENTI ED ATTI CONCRETI, SENZA IL CUI RICONOSCIMENTO SI VANIFICA LA VERA, PRODUTTIVA, COINVOLGENTE ED EFFICACE AZIONE SANITARIA, ANCORA UNA VOLTA DEMANDATA UNICAMENTE AL SOLO SPIRITO  DI DEDIZIONE E RESPONSABILITA’ DEI SINGOLI PROFESSIONISTI.

SI VUOLE, NEL CONTEMPO, SOSTENERE L’AZIONE DEI SINDACATI MEDICI E DELLE ALTRE CATEGORIE DEL RUOLO SANITARIO ACCH’E’ LA DIREZIONE OTTEMPERI UNA BUONA VOLTA ALL’ADEMPIMENTO DEGLI OBBLIGHI CONTRATTUALI, POSTO CHE L’AFFERMAZIONE PROFESSIONALE PASSA ANCHE ED INEVITABILMENTE ATTRAVERSO TALI SACROSANTI RICONOSCIMENTI.

QUESTO ORDINE DEI MEDICI, SEPPUR CONDIVIDENDO LA DELUSIONE GENERALE ASSURGENDO A PORTAVOCE, RIMANE COMUNQUE DISPONIBILE, COM’E’ NEL SUO RUOLO E NEL SUO STILE, ALLA DISCUSSIONE, IN UN RILANCIO DEL PROPRIO  ED AUTONOMO RUOLO CONSULTIVO E DI RAPPRESENTANZA, SEMPRE CERTI CHE SOLTANTO ATTRAVERSO IL FATTIVO E COSTRUTTIVO CONFRONTO E DALL’ACCOGLIMENTO DELLE PROPOSTE, SCATURIRANNO VALIDE ED EFFICIENTI AZIONI SANITARIE VOLTE AL BENE COLLETTIVO, EVIDENZIANDO PERO’, ANCORA UNA VOLTA , CHE SI E’ SPRECATA UNA VALIDA ED UNICA OCCASIONE PER POTER CONCRETIZZARE UN TALE RISULTATO, FRUTTO DELL’AZIONE CONGIUNTA TRA CHI AMMINISTRA E CHI ESERCITA SUL CAMPO UNA  PROFESSIONE TRA LA GENTE E PER LA GENTE.

 

 

IL PRESIDENTE ED IL CONSIGLIO DIRETTIVO

DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI ED

ODONTOIATRI DI CROTONE  


19/10/2006 -
Documento unitario dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Crotone
 

Il Consiglio Direttivo dell’’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Crotone, nella seduta consiliare del  18/10/2006, in merito al punto 6° dell’O.d.G. : Problematiche inerenti la continuità assistenziale si è così determinato:

 

Seppur nella consapevolezza della necessità di dover rivisitare la problematiche inerenti le ore integrative della continuità assistenziale, chiede a codesta Dirigenza, che la razionalizzazione di ché trattasi, tenga debitamente conto delle professionalità già acquisite nei vari settori di interesse, così come  anche delle aspettative oramai generate, compatibilmente con le esigenze dell’Azienda, ed al fine di poter offrire i più adeguati livelli di assistenza e di servizi ai cittadini.

 

E’ con tali principi che  l’Ordine afferma, in modo chiaro e netto, la pari dignità professionale di tutti i medici che operano nel sistema sanitario, senza discriminazioni per il ruolo che svolgono, ribadendo l’utilità dei servizi svolti nelle postazioni di guardia medica e nelle attività della medicina del territorio, che altrimenti non possono essere garantiti.

 

Si esprime, pertanto, la più sincera solidarietà ai colleghi che si vedono così esposti a rischi di natura economica per il mancato pagamento di quanto dovuto, sollecitando la categoria medica all’osservanza e al rispetto della deontologia, che passa, anche, attraverso il giusto riconoscimento economico, evitando di cedere ad eventuali mediazioni tendenti a sminuire il ruolo ed il prestigio professionali.

 


16/10/2006 -
Riunione commissione pari opportunità.
 

Mercoledì 11/10/2006, presso l’OMCeO di Crotone si è riunita per la prima volta la Commissione Pari Opportunità. Il Presidente della Commissione, dott.ssa Anastasia Cirisano e i componenti dott.sse Angelina DiGiorgio, Silvana De Paola, Teresa Rita Dolceamore, Maria Teresa Romeo, Annamaria Pirozzi, hanno discusso delle problematiche riguardanti il mondo femminile in relazione all’esercizio della professione medica, ribadendo l’esigenza di creare evidenti opportunità per una piena titolarità ed autorevolezza delle donne.

Desiderio della commissione è che la stessa possa diventare per le colleghe un punto di riferimento per l’esposizione di questioni e per la formulazione di iniziative, ricordando che i lavori della commissione sono aperti a quanti volessero collaborare attivamente.


22/08/2006 -
CONSIGLIO STRAORDINARIO DEL 21/8/2006
 

L’Ordine dei medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Crotone, riunitosi in seduta straordinaria in data 21/08/2006,  ha unanimemente ritenuto di estrema urgenza la risoluzione delle condizioni che hanno condotto alla  chiusura, seppur temporanea (come dichiarato), della Unità Operativa degli Infettivi del Presidio Ospedaliero di Crotone, nonché al ridimensionamento dell’U.O di Medicina Generale.

Tali situazioni devono trovare una definitiva e complessiva soluzione in una tempestiva programmazione di quelle criticità, per alcuni versi oramai croniche,  che se affrontate ancora in condizioni di emergenza,  condurranno sempre più spesso a soluzioni inadeguate ed assolutamente non condivisibili.

La richiesta diviene maggiormente prioritaria in considerazione delle elevate incidenze nel nostro territorio di patologie di pertinenza infettivologica, posta l’alta prevalenza in particolare di infezioni da HIV, Epatiti Virali, Gastroenteriti e Tossiinfezioni Alimentari che, notoriamente più frequenti nei periodi estivi, durante i quali incide, tra l’altro, il notevole incremento della popolazione e con  possibilità di infezioni di intere comunità ad alta densità.

Rimane anche da considerare che il nostro Ospedale non dispone di specialistiche, cosa che incide pesantemente anche sull’ affollamento  di tutti i reparti, primi tra tutti  le Divisione di Medicina e di Chirurgia.

Per gli stessi motivi si chiedono interventi immediati per fronteggiare la situazione in cui versa il Pronto Soccorso, ponendo gli operatori in condizioni di lavoro spesso inaccettabili, assolutamente inadeguate, lontane dagli standards minimi al fine di una corretta e dignitosa azione professionale.

Così come, nel contempo, si evidenziano le disagevoli e, per tutti, pericolose condizioni in cui versano i pazienti che afferiscono a tale struttura, posto che, il più delle volte, i cittadini bisognevoli delle cure del Pronto Soccorso presentano quadri clinici  che non consentono lunghe, insopportabili e  scomode attese. (necessaria, per intanto,  risulterebbe l’applicazione del Triage, grazie al quale personale addetto e specificamente formato può classificare i pazienti per tipologia e gravità di affezione in modo da stabilirne il grado di priorità clinica).

A tal proposito le criticità da risolvere sono diverse e relative a dotazioni organiche di medici e paramedici (da programmare soprattutto per i periodi di maggior affluenza), ambienti più idonei e confortevoli, dotazioni strumentali utili  per un più ottimale e tempestivo inquadramento clinico, a tutto beneficio del miglior inquadramento dei pazienti, della responsabilità degli operatori, così come anche dell’appropriatezza dei ricoveri.

Per tali motivi si rende oltremodo necessario l’adeguamento delle dotazioni della Medicina D’Urgenza che, per quanto previsto dall’attuale dirigenza, non può più essere procrastinato, unitamente all’intera riorganizzazione di tutto il DEA.

Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici ha poi lungamente dibattuto in merito alla Bozza dell’ATTO AZIENDALE, ed al proposito in data 30/08/2006 terrà un’incontro nella sede Ordinistica con la Direzione Strategica al fine di poter meglio discutere sullo statuto dell’ASL e più direttamente rappresentare il proprio punto di vista, le criticità ravvisate e le proposte praticabili da apportare all’Atto.


04/08/2006 -
Notifica FNOMCeO concessione mutuo per acquisto sede OMCeOKr.
 

Pubblichiamo la copia della notifica della Delibera del Consiglio di Amministrazione della FNOMCeO sulla concessione del mutuo edilizio per l’acquisto della sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Crotone.


26/04/2006 -
INCONTRO ORDINE MEDICI CHIRURGHI ED ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI CROTONE E LA DIREZIONE STRATEGICA DELL' ASL 5 – CROTONE
 

In data 11.04.2006 nella sede dell'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Crotone il Consiglio Direttivo dell'Ordine ha tenuto un' incontro con il Diretore Generale dell' ASL 5 di Crotone Thomas Schael per discutere sull'attuale stato sanitario della nostra ASL e del programma necessario a soddisfare le esigenze di salute del nostro territorio. Nella premessa il Presidente dott. E. Ciliberto, a nome di tutto il Consiglio, ha manifestato la propria preoccupazione relativamente alle indicazioni di politica sanitaria regionale, segue…..


10/02/2006 -
Lettera del Direttore Generale dell’ASL N°5 ai Medici prescrittori sull’applicazione delle norme vigenti circa la nuova ricetta SSN.
 

A tutti i Medici  prescrittori dell’ASL 5 di Crotone

 

Carissimo,

con l’ultima circolare Regionale del Dicembre 2005 (che alleghiamo alla presente) e da essa sollecitati, ti informo che sono stati definitivamente chiariti tutti i quesiti sollevati da alcune categorie di  operatori circa le modalità di prescrizione di farmaci ed accertamenti contenute nella legge 326\2003 , entrata in vigore il 1°  Settembre 2005.

 

Ciononostante arrivano (e da più parti) continue segnalazioni circa la regolare redazione delle prescrizioni con il nuovo ricettario Nazionale, e, peggio ancora, il rifiuto e l’omissione prescrittiva da parte di alcuni  “Soggetti prescrittori”.

 

Richiamo a tutti, che gli  obiettivi principali posti dalla legge in oggetto sono:

1.        ridurre il disagio dei cittadini con i continui andirivieni da una struttura all’altra.

2.        consentire un appropriato monitoraggio delle prescrizioni  farmaceutiche e specialistiche, con la partecipazione consapevole, responsabile ed attiva di tutti i “soggetti prescrittori” , al fine di liberare e rendere disponibili  risorse utilizzabili per nuovi e migliori servizi.

 

Orbene, nel ricordarTi,  che gli obiettivi posti dal Legislatore , sono stati condivisi ed accettati da parte della delle OO.SS, Società Scientifiche ed Ordini Professionali; nel ricordarTi che ognuno di noi, opera ed  agisce nell’osservanza delle leggi, delle norme e dei regolamenti emanati dallo Stato e dalle Regioni, ti invito, qualora non lo avessi ancora fatto, ad un rapido adeguamento ed osservanza delle norme che, come detto sopra, sono entrate in vigore già dal 1° settembre 2005.

 

A tal fine ed in collaborazione con i dirigenti aziendali, abbiamo pensato di farti cosa gradita predisponendo tutta una serie di opzioni formativo-consultoriali così riassunte:

·          opuscolo riassuntivo contenente le nuove norme con i codici di esenzione, le  patologie esenti, le Note AIFA e l’elenco delle malattie rare esenti.

·          Presentazione  delle linee guida sulla legislazione vigente, con un INCONTRO con tutte le categorie mediche, che si terrà presso la sala convegni dell’HOTEL COSTA TIZIANA a Crotone, VENERDI’  24 FEBBRAIO 2006 ALLE ORE 16,30 , A CUI SIN D’ORA SEI FORMALMENTE INVITATO A PARTECIPARE.

·          messa a disposizione all’interno del portale web dell’Ordine dei Medici di Crotone (www.ordinemedici.crotone.it ), di  una rubrica FAQ (frequent asked question) e di tutto il supporto normativo.

·          disponibilità da parte di medici esperti e formati ad hoc, di effettuare corsi di formazione per disciplina ed anche personalizzati.

·          Una calendarizzazione di incontri formativo-divulgativi da effettuarsi a piccoli gruppi tra le varie categorie interessate.

 

Certo di una tua fattiva collaborazione, ti auguriamo buon lavoro e ti aspettiamo venerdì 24 febbraio pv per l’incontro di presentazione delle linee guida aziendali .

 

Il Direttore Generale   (ing. Thomas Schael)  


03/02/2006 -
COMUNICATO STAMPA PRESIDENTE OMCeOKr
 

ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI

DELLA PROVINCIA DI CROTONE

Via Firenze 34 88900 Crotone

 

A TUTTE LE EMITTENTI LOCALI E

TESTATE GIORNALISTICHE

LORO  SEDI

Crotone 03/02/2006

 

Comunicato stampa con preghiera di pubblicazione

 

 

Lo scrivente Ordine comunica che il 31 Gennaio a Catanzaro, presso la sede dell’Assessorato Regionale alla Salute, si è tenuto un incontro tra l’on.le Doris Lo Moro, Assessore regionale Salute e gli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri calabresi. Hanno preso parte all’incontro, oltre all’Assessore Lo Moro, i Presidenti degli Ordini di:  Catanzaro Dott. V.A. Ciconte, Reggio Calabria Dott. P. Veneziano, Crotone Dott. E. Ciliberto, Vibo Valentia dott. E. Pacilè, Cosenza Dott. E. Corcione , il Presidente della Federazione Regionale degli Ordini Dott. P. Gallucci  ed il Presidente della Commissione regionale degli Odontoiatri Dott. G. Guarnirei.

Nella sua introduzione l’On. Le Doris Lo Moro  si è soffermata sulla collaborazione che indente instaurare con gli ordini professionali della Regione Calabria. Infatti, riconosce agli ordini un ruolo propositivo nella risoluzione delle diverse tematiche sanitarie che investono l’intera regione.

“ E’ chiaro che – dice l’on. Lo Moro – da un confronto sereno e costruttivo si può costruire un dialogo che dia dei risultati positivi per i cittadini calabresi”.

I presidenti degli ordini, ringraziando l’Assessore per l’invito, Le hanno sottoposto una serie di problemi da risolvere:

vRicoveri critici in Ospedale;

vPrescrizione farmaceutica e diagnostica;

vContinuità assistenziale, 118, Distretti;

vIntegrazione territorio – Ospedale – Università;

vConcorsi per la copertura dei posti vacanti in pianta organica;

vRisck Management;

vFinanziamenti per adeguamenti strutturali e strumentali degli Ospedali e del Territorio;

vAggiornamento e formazione professionale (ECM);

vGoverno clinico;

vAbolizione per gli Odontoiatri della tassa di ispezione per le apparecchiature radiologiche.

 

L’Incontro è durato oltre quattro ore ed i medici hanno motivato all’Assessore il disagio per il mancato coinvolgimento su argomenti di propria pertinenza, almeno fino alla data odierna: L’on.le Lo Moro, tuttavia, alla fine della riunione, ha voluto significare che quello di oggi, vista la vastità delle problematiche trattate, rappresenta solo l’inizio di una serie di incontri che definiranno in maniera esaustiva i punti salienti messi sul tappeto. Infatti, alcuni dei temi messi in risalto dai medici verranno risolti a breve, mentre altri necessitano di tempi più lunghi per la loro definizione. Inoltre, l’Assessore ha comunicato che intende avvalersi dei suggerimenti e della collaborazione stretta degli ordini professionali per una nuova edizione del Piano Sanitario Regionale.

I rappresentanti degli Ordini, soddisfatti per l’esito dell’incontro, auspicano che in un clima di ritrovata collaborazione tra le istituzioni, si possa costruire un  nuovo modello sanitario regionale che sia unanimemente condiviso.

 

IL PRESIDENTE

DOTT. ENRICO CILIBERTO


16/01/2006 -
Corso di aggiornamento in Pediatria 2005 organizzato dall'OMCeO Kr
 

Sabato 3 Dicembre 2005 nella sala convegni della Costa Tiziana Hotel, l'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Crotone, presieduto dal dott. E. Ciliberto, ha tenuto il 4° corso di aggiornamento in Pediatria.

L'organizzazione è stata curata dalla dott.ssa Anastasia Cirisano e dalla dott.ssa Angela Megna.

I lavori sono stati preceduti dai saluti del Presidente dott. E. Ciliberto, dal Direttore Sanitario A. Carcea, dal Prof. G. Saggese, Presidente SIP Nazionale e dal dott. M.Barretta per la FIMP di Crotone.

Sono intervenuti come relatori e moderatori specialisti del territorio, ospedalieri e Universitari, che si sono confrontati su argomenti di estrema rilevanza pratica quali l'Orticaria, patologie gastroenterologiche dovute ad Allergia Alimentare e non, con valutazione sia Allergologica che Gastroenterologica, l'Obesità e lo Shock. Su tali argomenti hanno relazionato rispettivamente il prof. G. Barberio, Direttore della U.O.di Allergologia dell'Università di Messina, la Dott.ssa  A. Cirisano responsabile della Strutturta semplice di Allergologia e Fisiopatologia Respiratoria della U.O.Pediatria Kr, la dott.ssa C. Pacenza responsabile dell'Ambulatorio di Gastroenterologia della U.O.Pediatria KR, il prof. G. Saggese Direttore della Clinica Pediatrica Università di Pisa e Presidente della SIP nazionale, il Dott. M. Verre Direttore della U.O. Anestesia e Rianimazione di KR. Le sessioni sono state moderate rispettivamente dal dott.G. M. Faustini, dal dott. F. Paravati, dalla dott.ssa A. Megna e dal dott. U. Corapi. La valenza pratica del corso è stata sottolineata da casi clinici da parte dei pediatri : A. Aloisio, M. G. Cuconati e M. Bisceglia, moderati dalle dott.sse A. Sulla e T. R. Dolceamore. Per tutte le relazioni e i casi clinici, c'è stata un'ampia discussione interattiva, puntualizzando che un approccio diagnostico e terapeutico corretto precoce, comporterà ove possibile non solo la risoluzione del problema del bambino, ma sicuramente avrà ricadute da un lato, sullo stato di salute e sulla qualità di vita dell'adulto di domani e dall'altro deteminerà una notevole riduzione della spesa sanitaria. A conclusione dei lavori la dott.ssa Anastasia Cirisano nell'esprimere piena soddisfazione  per la riuscita dell'evento formativo, ha ringraziato tutti auspicando di ritrovarsi in successivi incontri di formazione, essendo la stessa stata confermata quale consigliere per il prossimo triennio 2006-08.